CytoMatrix: quando la Citologia diventa Micro istologia
In pochi anni, l’applicazione in diagnostica citologica di CytoMatrix ha portato man mano gli operatori del settore (Patologi/Citologi) a ripensare la citologia in termini di “Micro istologia”.
Utilizzando CytoMatrix infatti, morfologicamente i campioni si presentano all’osservatore più simili ad un “preparato istologico” - in cui la componente architetturale/strutturale del tessuto di provenienza è conservata quasi integralmente - rispetto ad un quadro citologico classico - caratterizzato da cellule singole o piccoli gruppi cellulari distribuiti più o meno diffusamente su un vetrino.

Cos'è Cytomatrix ?
Ricordiamo brevemente che CytoMatrix è una matrice sintetica progettata ad hoc con due caratteristiche essenziali che altri “device” presenti sul mercato non hanno:
- Capacità di captare e trattenere (all’interno della sua struttura tridimensionale) sia cellule singole che micro aggregati cellulari provenienti da prelievo ago aspirativo o micro biopsie;
- Possibilità di eseguire sui campioni “caricati” su CytoMatrix qualsiasi tipo di procedura diagnostica oggi utilizzata in un laboratorio di Citologia/Istologia (E.E., Colorazioni Speciali, Immunoistochimica, FISH, CISH, Biologia Molecolare).
L’UNICITA’ di CytoMatrix consiste nel fatto che tra il prelievo del campione e la sua processazione non sono previsti interventi da parte del personale tecnico del laboratorio.


Procedura operativa di caricamento di un campione (Ago aspirato, micro biopsie)
- Aprire la bio cassetta ed idratare CytoMatrix con 1-2 gocce di alcool 70%
- Depositare su CytoMatrix il materiale prelevato ed attendere 30-60 secondi
- Deporre 1/2 gocce di alcool 70% ed attendere 20-30 secondi*
- Chiudere la bio cassetta contenente il complesso Campione-CytoMatrix , metterla in formalina tamponata ed inviare in laboratorio, dove sarà processato ed incluso come una qualsiasi biopsia o campione istologico
(*) Step opzionale ma consigliato in quanto favorisce la discesa delle cellule all’interno della struttura tridimensionale della matrice tramite il drenaggio di queste.

Cell Block in un solo step
Se guardiamo attentamente la procedura operativa di caricamento del campione sopra riportata, ci rendiamo conto di aver ottenuto un “Cell Block” nel momento stesso in cui abbiamo caricato il campione su CytoMatrix. Il campione infatti dopo essere stato messo in formalina ed inviato in laboratorio sarà semplicemente trasferito nel processatore insieme agli altri campioni presenti nel lab, ed una volta estratto da esso, sarà incluso in paraffina, come qualsiasi altro campione.
CytoMatrix, evita al campione prelevato, di essere sottoposto alle metodiche di vario genere che ogni laboratorio utilizza per poter ottenere il “Cell Block” su cui poi applicare le varie metodiche diagnostiche richieste. Per quanto valide, attendibili e consolidate possano essere tali metodiche, bisogna riconoscere che, dovendo effettuare una serie di steps procedurali in cui è coinvolto il campione, inevitabilmente una parte più o meno importante di esso possa essere perduta nell’esecuzione dei vari steps. Un campione “Adeguato” in fase di prelievo quindi, potrebbe risultare “Inadeguato” in sede di lettura su vetrino.
CytoMatrix evita che questo possa accadere
La conseguenze più interessanti di quanto suddetto sono:
- La riduzione del numero dei campioni cosiddetti “Inadeguati” o “Non Diagnostici”
- Si evita di sottoporre il paziente ad un nuovo prelievo nel caso fossero richiesti esami ulteriori per la caratterizzazione più precisa del caso (Immunoistochimica, Biologia Molecolare).
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